La chiesa di Corte di Cadore tra terra e cielo

Una guglia svetta tra il bosco, sopra Borca di Cadore, a segnare un luogo sacro e insieme il fulcro del villaggio voluto nel 1954 da Enrico Mattei, Presidente dell’ENI, per le vacanze dei propri dipendenti. All’architetto Edoardo Gellner affida la progettazione delle seicento abitazioni, degli spazi sociali e delle infrastrutture per quella nuova comunità nella frazione di Corte di Cadore.
Nel settembre del 1956 Gellner decide di affrontare il progetto più importante, quello della chiesa, chiedendo la collaborazione a Carlo Scarpa, la cui amicizia risale al tempo degli studi allo IUAV di Venezia. Comincia così un susseguirsi di incontri a Cortina e a Venezia: schizzi, disegni, discussioni, una “avventura” che porta alla creazione di un edificio straordinario che dialoga con il paesaggio, si raffronta con le vette circostanti, si fonde con la natura e, al tempo stesso, si eleva irresistibilmente verso il cielo.
Scorrendo i disegni di Scarpa e leggendo gli appunti di Gellner, sembra di poter vedere pian piano il progetto che prende
forma: le discussioni sui materiali, sulla forma degli elementi di raccordo o decorativi, sulle colonne che si trasformano in pilastri, sui costoloni che divengono capriate, sulle aperture alla luce… continua..

di Alessandra Cusinato