DOLOMITI-UNESCO parole o fatti?

Strategie per un patrimonio dai piedi d’argilla

Alla Fondazione Dolomiti Unesco, la cui sede è a Cortina d’Ampezzo, si è rivolta Mountain Wilderness con un documento intitolato “Turismo sostenibile nelle Dolomiti. Una strategia per il bene patrimonio mondiale UNESCO”, che vuol rispondere all’analisi proposta dall’Accademia Europea di Bolzano (EURAC). L’associazione ambientalista, capitanata dal presidente Carlo Alberto Pinelli, pur riconoscendo l’importante raccolta di dati necessari al fine di costruire un percorso di medio periodo nella strutturazione di un nuovo turismo in Dolomiti, non nasconde le proprie perplessità, preso atto di una realtà che vede la collaborazione tra tre regioni fra loro diverse nell’ordinamento
(speciale e ordinario), cinque provincie e decine di comuni. Senza dimenticare che all’interno di tale territorio vi sono zone di grande sofferenza e altre che hanno visto uno sviluppo che ha superato, di fatto, ogni limite. ….      continua……

di Nives Milani

ADOTTIAMO IL BOITE!

Un appello che non perde di attualità

Ci risiamo. A novembre il Boite ha rischiato l’esondazione alla confluenza del Piave sotto Perarolo. Il sindaco si è premurato di far sapere che occorre allargare il letto del torrente, ovvero far  arretrare l’argine destro e portar via una fetta della piazza del paese. Naturalmente gli abitanti non ci stanno, ma il primo cittadino ribatte che, pur non essendo lui un tecnico, quella gli sembra la soluzione più praticabile. E infatti le altre, tre almeno, sarebbero le une costose, l’altra irragionevole. Quelle costose consisterebbero nell’abbassare l’attuale alveo o innalzare gli argini.
L’acqua imbrigliata a monte in due prese di captazione, due dighe
e una centralina non trascina più a valle detriti e ciottoli che accumulandosi hanno alzato il letto del torrente e reso quindi insufficienti gli attuali argini. Tiriamo su muraglioni? …. continua…

di Adriana Lotto

E PERCHE’ NON PORTARE IL CODIVILLA A PIEVE?

Andata e ritorno: come fare una visita ortopedica ed essere felici

Vado a trovare Luisa, classe 1928, caduta rovinosa e frattura di femore: “ Bondì, dotòr, roba da no creder: me so intorcolàda col cian e patapùm par tera co la gamba rotta…el me om l’ha ciamà la Croce Bianca e son finita al Codivilla…”. E’ una storia comune, una successione logica di eventi, che da queste parti finisce in una sala operatoria del noto nosocomio ortopedico di Cortina, il Codivilla Putti. Messa così, la cosa sembra ovvia, tanto ovvia da…      continua…

di Enzo Bozza

DOLOMITI PATRIMONIO UNIVERSitario

Il Cadore, spesso incapace di fare squadra, ora cerca di imparare un
nuovo futuro. E lo fa rivolgendosi a chi, da anni, della montagna ha
fatto un tema universitario; ma anche guardandosi dentro senza ipocrisie e con la consapevolezza che siamo giunti al capolinea. O si riparte, tutti insieme, verso una nuova destinazione o si alza
bandiera bianca.
Che ne sarà, insomma, del Cadore fra 10, 15 o 20 anni? Se lo sono chiesti la Magnifica Comunità di Cadore e l’Unione montana Centro Cadore che hanno con…                                                                    continua…

di Stefano Vietina

ci SCOTtERemo?

Privato, cordata o azionariato popolare per la salvezza degli  impianti?

Ormai non è più pensabile un’ economia di San Vito che prescinda dalla presenza dei suoi impianti di risalita. Non va neppure tralasciato che anche lo sviluppo delle seconde case ha in essi la
propria principale ragion d’essere, comunque la si pensi. La salute economica degli stessi, fin dalla nascita, ha avuto un andamento altalenante, come ben sanno gli azionisti che spesso erano chiamati in soccorso.
Per permettere loro una tranquilla sopravvivenza l’ultima soluzione
trovata era stata l’entrata del Comune come socio di maggioranza, in modo da garantirne il funzionamento anche di fronte ad eventuali perdite, distribuendo il passivo sull’intera collettività; collettività che, d’altra parte, traeva i benefici in altro modo….                continua….

Redazione